FILOTTRANO

... e oltre ...

venerdì 15 luglio 2011

UN BRUTTO ESEMPIO


Il rapporto amministrazione/cittadino a Filottrano
- un brutto esempio -
di Gianfranco Giretti

Filottrano, 14 luglio 2011
Dal 1975, per legge, non è più possibile ottenere dai comuni concessioni cimiteriali perpetue. Chi acquista oggi, ed è così da quella data, ottiene una concessione della durata massima di 99 anni. Una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce, tuttavia e in modo definitivo, che i titolari di concessioni perpetue antecedenti il 1975 hanno pieno diritto di conservarle. L'amministrazione comunale di Filottrano, nel tentativo prescritto dalla legge di mettere ordine in materia di concessioni cimiterali, forse in buonafede, ma in ogni caso sbagliando per evidenti trascuratezza e incompetenza, fece sottoscrivere ad alcuni filottranesi, fiduciosi e ignari, contratti di rinuncia alla perpetuità della loro concessione in favore di una di 99 anni. Chiamati in causa da un concittadino più sospettoso e più informato, ci occupammo della cosa e, convinti della buonafede di entrambe le parti, affinché l'amministrazione prendesse pubblicamente posizione, proponemmo una interpellanza (leggi) che fu trattata nel consiglio comunale del 26/5/2010. Dalla discussione della quale (leggi la trascrizione) abbiamo estratto e trovate qui di seguito, evidenziata dal fondo grigio, la parte finale della risposta del sindaco:
... questo non significa che l'Amministrazione Comunale non voglia, per ragioni magari di equità tra cittadini e avvedutasi dell'errore, porre in essere dei cambiamenti anche per quei cittadini, però sempre sul presupposto di agevolare i cittadini. Questo anche in un'ottica di evitare altre spese, anche se si tratta ovviamente di rimediare a un errore fatto in buonafede da magari precedente consulenti giuridici del Comune e quindi per concludere voglio dire che il Segretario sta studiando quella che potrà essere una maniera più consona e veloce per porre rimedio a questa situazione di disparità di trattamento tra cittadini, pur nella situazione che coloro che hanno firmato hanno firmato pienamente in maniera legittima e nella consapevolezza e nella certezza che questi contratti sono perfettamente validi. Pertanto a breve porteremo in Consiglio ritengo con una delibera di Giunta nella forma più appropriata quella che potrà essere la soluzione a questo problema.
Tutto bene, direte voi. Guardate invece il gran finale: quando il cittadino chiede a che punto sia la sua istanza di sistemazione, il sindaco se ne lava le mani e si rifugia dietro argomentazioni francamente inaccettabili e incomprensibili (leggi risposta). Bell'esempio di rapporto tra cittadino e amministratori! Il primo ha ragione ma se vuole farla valere è costretto a spendere soldi per vedersela riconosciuta in tribunale; i secondi hanno torto, per loro stessa ammissione, ma forse, sentendosi più forti, non cercano la soluzione corretta del problema: semplicemente tentano di schivarlo. Attenti a che nessuno li possa poi disturbare. Non è proprio possibile credere, e infatti non crediamo, che sia stato realmente fatto tutto il necessario; diversamente ci si dovrebbe convincere dell'impossibilità, per un ente pubblico, di correggere un errore evidente e annullare un contratto sbagliato. Potrebbe essere il caso di cercare altre consulenze?

1 commento:

  1. Come al solito l'unico campo in cui si sappiano muovere è solo quello legale!

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