LE MIE DIMISSIONI
da consigliere comunale
di Gianfranco Giretti
Mi sono dimesso da consigliere comunale. L'ho fatto non appena ho avuto piena l'evidenza di aver perso la fiducia del mio "azionista di riferimento". O meglio, non me la sono più sentita di continuare a fingere di averla ancora, sempre supposto di averla mai avuta - la fiducia. Ne sono profondamente rammaricato, ma ho ritenuto fosse un atto dovuto e non evitabile. Ne sono profondamente rammaricato; nei confronti di quanti mi hanno espresso consenso dandomi il voto e in particolare di quelli che l'hanno fatto guardando più alla mia persona e alle mie capacità che non pensando alla mia area politica di appartenenza. A tutti costoro chiedo scusa e, se da un lato li lascio con la consapevolezza di aver lavorato con impegno, passione e, credo, competenza, dall'altro voglio assicurare loro che nulla cambierà se non la presenza fisica in consiglio comunale. Continuerò infatti in quell'attività di analisi, di stimolo e di critica, quando necessaria, che ritengo dovere primario di ogni amministratore, specie se di minoranza. D'altra parte, e non lo dico per giustificare il mio operato, conoscendo la "passione" del nostro sindaco per i consigli comunali - credo che se potesse non farebbe neanche quelli obbligatori - al massimo ne perderò due o tre. Mi chiedo anche, sempre senza intenzioni assolutorie, se ci saranno e quanti saranno i consiglieri comunali che, alla fine di questo mandato amministrativo, potranno affermare, con ragione, di aver lavorato più e meglio di me. Nonostante la "vacatio" e senza falsa modestia.